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“Avendo letto un po’ di dichiarazioni in libertà evidentemente stimolate dall’enorme clamore mediatico attorno alla vicenda processuale dell’orribile delitto della povera Alice Neri, ritengo occorra qualche chiarimento per rispondere a talune affermazioni offensive nei riguardi del sig. Negrini e dei suoi difensori e consulenti, ed in particolare in relazione a talune stravaganti affermazioni su presunte violazioni dei principi del giusto processo della nostra parte in relazione alla posizione del terzo uomo. Evidentemente vedo che talune approssimazioni sui principi base dell’ordinamento penale induce a lanciare gravi accuse che in realtà sono delle autentiche sciocchezze.

In proposito, tengo a sottolineare che l’unico soggetto processuale che fino ad ora ha violato i principi del giusto processo è la Procura della Repubblica di Modena, e lo ha fatto sia nei confronti dell’odierno imputato Gaaloul, sia nei confronti del c.d. “terzo uomo”, che rimane dietro questa definizione giornalistica anche perché neppure lui stesso, da quel che leggo, ha ritenuto di rendere pubblica la sua identità rendendo dichiarazioni alla stampa in modo anonimo.

Dico questo perché, essendo emersi degli evidenti elementi a carico di quest’ultimo e avendo la Procura svolto indagini nei suoi confronti, come egli stesso ha pubblicamente ammesso in una sua recente dichiarazione alla stampa, e comunque risulta agli atti, dalle informative dei carabinieri che hanno (apparentemente) ricostruito i suoi movimenti il giorno del delitto, la Procura aveva il dovere di iscrivere il suo nominativo nel registro degli indagati, consentendogli di avvalersi di un legale per tutelare i suoi diritti, e di verificare la fondatezza degli elementi a suo carico. Solo alla fine di questa verifica il PM avrebbe dovuto, eventualmente, chiedere l’archiviazione nei suoi confronti, consentendo alle persone offese di fare opposizione, e l’eventuale provvedimento definitivo di archiviazione avrebbe dato pieno diritto a lui di rivendicare la sua innocenza accertata da un giudice, ed a Gaaloul ed alle persone offese di affrontare il processo consapevoli che il PM aveva esplorato tutte le piste alternative.

Pertanto, è questo incredibile modo di procedere della Procura, che ha iscritto nel registro degli indagati il marito di Alice Neri senza che vi fosse alcun elemento a suo carico, mentre non ha iscritto il c.d. “terzo uomo”, nonostante gli elementi a suo carico, che costituisce l’unica vera violazione del giusto processo e delle regole processuali che si è finora verificata in questa vicenda giudiziaria. Violazione delle regole del giusto processo non solo nei confronti di Gaaloul e del “terzo uomo”, ma anche e soprattutto nei confronti di Nicholas Negrini, dapprima immotivatamente iscritto nel registro notizie di reato, e tenuto indagato per quai un anno, poi successivamente ignorato nelle sue legittime e sacrosante istanze di giustizia e verità affinché si potesse fare piena luce sulla morte della sua amata moglie. Avv. Antonio Ingroia, difensore di Nicholas Negrini e della piccola Anastasia Negrini.”

L’articolo su Il Resto del Carlino